lunedì 24 ottobre 2011
lunedì 24 ottobre 2011
Il Madagascar è uno dei paesi più poveri (reddito medio € 40/mese). Un tempo coperto da foreste, oggi brucia! si salvano alcuni parchi naturali e zone estreme. Qui vivono 12 etnie, le religioni sono tutte presenti e tollerate, la popolazione è amichevole e normalmente ben disposta verso i vazaha! (termine del tutto simile al “gringo” del centro e sud America, cioè straniero/uomo bianco). Bisogna comunque tener conto quanto influisca nel loro comportamento, il fatto che il turismo sia indispensabile per la loro economia! Il mondo animale e vegetale è ancora uno dei più interessanti e unici che si possano osservare (Lemuri+Camaleonti+Baobab ecc.). L’ambiente offre alcuni paesaggi anch’essi unici e spettacolari come gli Tsinghi di Beamaraha, piccolo e grande (oltre a quello del nord che non ho visitato), le foreste primarie, il parco Isalo ecc. Queste sono le considerazioni che senti: perché bruciano, perché non fanno questo e quello invece di fare come si fa nel mondo occidentale (ovviamente il migliore che si possa avere e/o pensare!).
Per il Madagascar una ricetta? Terminiamo immediatamente di sfruttarlo, non intromettiamoci nella loro vita, rispettiamolo nella sua realtà, insomma permettiamogli di fare tutti i passi evolutivi che essi vorranno e/o potranno con i loro tempi!
UTOPIA?
SI se continuiamo a professarci civili ed evoluti solo a parole.
NO se cominciamo a fare autocritica e c’incamminiamo lungo quel percorso che ci porterà verso una società più consapevole ed evoluta (in tutti i sensi, scientifico, filosofico ecc.).